Prestito Personale CORONA VIRUS PER RIPARTIRE

OGGI E’ IL 21 MARZO. Gli italiani TRA 120 GIORNI devono trovare IN RAMPA DI LANCIO aziende con un progetto. Nuovo o di Ristrutturazione, ma qualcosa che consenta di pagare stipendi e imposte in base ad un piano che coinvolga il Paese. Altrimenti..anche le piccole imprese che non potranno ottenere ciò che realmente serve dai Decreti emessi e quelli che arriveranno…molto tardi purtroppo, chiuderanno o scapperanno all’estero. Pericolo? Perdita del 35% delle PMI entro l’anno. E le PMI hanno l’80% degli occupati. Almeno così era sino a Gennaio 2020. MENO ARTICOLI E PIU’ REALTA’. Cosa a portata dei Dirigenti dei Ministeri, che ringrazio di cuore per la pazienza che stanno mostrando… Ora che il pallino del whatever it takes e’ passato per l’Italia a noi italiani, occorre essere concreti occorre erogare uno schematico:

PRESTITO PERSONALE CORONAVIRUS. Proponendolo oggi e diluendo quindi spostandolo nel tempo, il crack economico e progettuale del Paese, evitando pericolosi ed incogniti riflessi sociali. Il MEF deve proporre a tutti gli attuali “senzalavoro”, un finanziamento a titolo di prestito di importo pari a 1.000 euro al mese per 6 mesi restituibili in 48 mesi, a condizione naturalmente che non usufruiscano al momento della richiesta di altri ammortizzatori sociali. La richiesta è destinata a tutti coloro i quali abbiano dichiarato comunque ed ufficialmente almeno UN reddito nel 2019, anche di pochi euro. CONTRIBUTO ALLA RESTITUZIONE Il beneficiario potrà godere dopo la scadenza dei 6 mesi di un contributo alla restituzione qualora appunto entro i 6 mesi nei quali beneficia di questo auiuto in attesa di occupazione o avvio di impresa, sia stato in grado di creare per se una attivita’ fiscalmente individuabile (ovvero abbia trovato o lavoro presso terzi, o abbia creato anche in società con terzi una start-up). IL CONTRIBUTO ALLA RESTITUZIONE consiste in una esenzione fiscale su qualsiasi reddito IRPEF maturato, pari al 50% dell’imposta a proprio carico e soltanto per il periodo dei 48 mesi della durata della restituzione del prestito. MECCANISMO BEN DIVERSO DAL REDDITO DI CITTADINANZA, ESSENDO IL CORONAVIRUS PRESTITO PERSONALE UN INCENTIVO AL SELF-PLACEMENT.

Donne ed uomini che aderissero varrebbero un reddito pari al 5% delle PMI che oggi può valere almeno 400.000 nuovi contribuenti, giovani e meno giovani ma proattivi disperatamente alla ricerca di una autonomia, dignità e che comunque grazie alla spinta ottenuta in questo tremendo periodo di recessione, tra 4 anni pagheranno tasse e INPS, abbassando nel frattempo le inevitabili tensioni sociali create dalla situazione post-virus, ovvero post-bellica, rende meglio l’idea.

NON RESTITUZIONE Per tutti gli altri beneficiari che non avranno voluto o potuto cogliere questa opportunita’ per trovare uni inserimento nel processo di produzione anche nel NO PROFIT del Paese, la spesa sarà considerata un “mutuo soccorso” in un momento doloroso e critico dell’Italia. Ovvero un prezzo da pagare ed ammortizzare, come se fosse un costo da sostenere nella sperimentazione di un progetto importante, come un grande Paese deve avere.

Articolo di Claudio F. Fava tratto da https://www.linkedin.com/pulse/prestitopersonalecoronavirusperripartire-claudio-fava

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